L'invidioso ci nasce o ci diventa?

Nel vocabolario la parola Invidia significa: Malanimo nel costatare l'altrui felicità o benessere.

Tutti noi abbiamo provato invidia nei confronti di qualcuno, un amico, collega, vicino di casa, fratello o sorella. Purtroppo l'invidia non è un buon sentimento, alcuni sostengono che l'invidia possa essere a tratti positiva, in quanto ti stimola a migliorarti. A mio avviso invece, l'invidia non è buona in nessun caso e per nessun motivo. Credo fermamente che ognuno di noi abbia delle proprie peculiarità e capacità, e che quindi non abbiamo bisogno di invidiare nessuno per essere stimolati a fare meglio qualcosa.

DA DOVE NASCE L'INVIDIA?

Purtroppo l'uomo è invidioso da sempre, infatti  l'invidia è un impulso primitivo, che mira a portare via all'altro ciò che ha o in alternativa distruggerlo. Nasce, quando si ci confronta con l'altro e troviamo che abbia raggiunto obbiettivi migliori dei nostri, o più velocemente. Di solito la persona invidiata non ha fatto nulla per ostacolarci, ma la sua semplice presenza ci ricorda le nostre mancanze e quindi ci infastidisce, facendoci sentire continuamente sotto pressione, in attesa di riuscire a raggiungere l'obbiettivo che invidiamo.

L’invidia è tanto più forte quanto più la persona a cui ci paragoniamo è vicina a noi, per età, status sociale, vita professionale, interessi, ecc. In questo caso, è più difficile accettare che la sorte, il mondo, la vita abbiano decretato a lei quel successo che a noi è precluso. È più facile compararci a lei, il suo desiderio è il nostro, solo che noi non abbiamo potuto realizzarlo.

SIAMO TUTTI INVIDIOSI?

Tutti noi abbiamo provato invidia nei confronti di un collega che ha più successo di noi, di un'amica che ha un fisico perfetto e noi no, della vicina che ha un marito che sembra così perfetto. Tutti noi occasionalmente siamo invidiosi, ma quando la cosa non diventa un'ossessione riusciamo ad andare avanti con la nostra vita, consolandoci riflettendo sul fatto che ognuno ha i suoi pregi e difetti, le sue fortune e sfortune. Comunque, non rimaniamo prigionieri dell’invidia e torniamo presto protagonisti della nostra vita.

QUANDO L'INVIDIA DIVENTA DISTRUTTIVA

Quando invece abbiamo a che fare con l'invidia vera e propria la cosa non è affatto facile, né per chi invidia né per chi è invidiato.

La Bibbia dice: L'invidia è il cancro delle ossa

L'invidioso perde la capacità di ragionare realisticamente, valutando se stesso sulla base della vita dell'altro,  e decretando che l'oggetto invidiato deve essere distrutto, (almeno nella mente)per trovare la pace interiore. Questa “distruzione” può avvenire tramite il rifiuto, la svalutazione, il disprezzo, i tentativi di screditare l’altro, tramite  pettegolezzi e  maldicenze, la manipolazione e gli intrighi, la critica alla società che premia chi non lo merita, o una presunta indifferenza venata di rancore.

L'invidia quando è patologica tende a tornare sempre nella vita della persona che prova invidia, una volta per una persona e poi per un'altra, impedendogli di essere felice per ciò che ha, e facendola vivere come spettatrice della vita altrui, nella costante ricerca di qualcosa che metta in cattiva luce quella persona, con eventi veri o purtroppo anche inventati.

L’invidia  ha molto a che fare con la fiducia di base e con l’autostima: un buono e calibrato senso di sé, del proprio valore, sono il migliore antidoto verso questi dolorosi sentimenti, soprattutto nelle loro varianti più esasperate. L’invidioso non ha una visione realistica di se stesso, con i propri punti di forza e di debolezza. Non si sente mai abbastanza, si percepisce spesso inferiore e non all’altezza delle situazioni.

COSA FARE PER NON ESSERE INVIDIOSI?

L’invidia è intrisa di autodistruttività: con chi possiamo prendercela se non con noi stessi, se valiamo così poco? Se non siamo riusciti ad ottenere quello che desideravamo? Certo, possiamo dire che il mondo è ingiusto, la sorte ci è stata avversa, chi invidiamo in realtà è meschino, deprecabile, arrivista, o è stato solo fortunato, ma è ben magra consolazione. E' utile quindi confrontarsi con un professionista, per ricercare dentro di se i motivi dei nostri sentimenti d'inferiorità e cercare di superarli. Bisogna anche ricordare che liberarsi dell'invidia, può farci solo rivivere, quindi evitare di guardare in continuazione la vita altrui è il primo e fondamentale passo per uscirne. Un'altro importante passo è quello di accettare ciò che si è con i propri limiti e le proprie capacità.