Mai prendere un cucciolo troppo piccolo

Molte volte ho sentito di persone che prendono il cucciolo a 30 giorni o 35 giorni, a cuor leggero.
Dopo un pò di settimane però iniziano ad emergere i primi problemi.
C’è chi non riesce a superare lo scoglio dell’igiene casalinga, chi si chiede se il cucciolo capirà mai che le mani del padrone non sono ossa da rosicchiare, chi si chiede perché mai il cucciolo non voglia giocare con lui, ma preferisca starsene rintanato in un angolo, se smetterà mai di giocare con la bocca.
In alcuni casi il problema è legato semplicemente al fatto che il nuovo proprietario non riesce ancora a comunicare correttamente con il suo nuovo amico. Molto spesso invece i problemi sono reali e sono legati sempre allo stesso e importante motivo: il cucciolo è troppo piccolo, troppo piccolo, troppo piccolo!
La causa di moltissimi problemi va ricercata solo nell’età a cui è stato sottratto dalla sua famiglia canina per inserirlo in quella umana.
Per la stragrande maggioranza degli umani, se “piccolo è bello”, “piccolissimo” è più bello ancora. Per questo motivo desideriamo portare a casa il nostro cucciolo non appena vediamo che è in grado di mangiare da solo: il che avviene più o meno a 35 giorni.

Peccato che lo svezzamento fisico non corrisponda affatto allo svezzamento psichico del cane, che avrebbe ancora un bisogno VITALE di vivere con la madre e i fratelli. Infatti nel periodo che va dalla 4 settimana al secondo mese il nostro cucciolo impara le regole per vivere bene e la mamma lo educa ad essere un buon cane.
In questo periodo ad esempio i cani imparano a dosare la forza del proprio morso, quando giocano con i propri fratellini infatti, se gli fanno male, interviene la mamma che gli rifila una bella e sonora sgridata.
Sempre in questo periodo, il cucciolo impara a stare lontano da oggetti, che appartengono ad un altro cane, come una pallina, un bastone, uno straccio.
La mamma infatti ( o il papà se è presente) avrà cura di prendere un oggetto che gli appartiene, metterselo fra le gambe ed aspettare che il cucciolo curioso e giocherellone si avvicini. A quel punto riceverà una bella ringhiata che farà capire al cucciolo che gli oggetti altrui non si toccano, ma non solo! Un’altra cosa che i piccoli imparano da questo gioco è che esiste una “distanza di sicurezza”, al di fuori della quale non è il caso di allarmarsi (e infatti il padre o la madre interviene con i suoi ruggiti solo quando essa viene oltrepassata).
I cuccioli che non prendono coscienza di questo concetto potrebbero diventare, da adulti, abbaioni incalliti che danno in escandescenze quando un innocuo passante transita a cinquanta metri da casa: il che non ne farà degli ottimi cani da guardia, ma dei tremendi rompiscatole che vi metteranno quasi certamente nei guai con i vicini.

Nel periodo che vivono insieme alla propria famiglia canina, i cuccioli imparano a socializzare tra loro, a giocare e a divertirsi, trasformandolo in un adulto equilibrato con altri cani, staccarlo troppo presto dal suo branco lo renderà al contrario un cane introverso e quando incontrerà un altro cane ( magari al parco) non sarà molto amichevole, e questo potrà darvi problemi.
Ricapitolando:
Se il cane viene preso a meno di 60 giorni :
1 — mancata conoscenza del concetto di “rispetto della proprietà altrui”, e quindi rischio di future risse basate sull’incomprensione tra adulti;

2 — mancata presa di coscienza del concetto di distanza di sicurezza, e quindi possibile cane “isterico” che abbaia per qualsiasi motivo, anche a centinaia di metri di distanza. In alcuni casi problemi di aggressività e mordacità verso animali e persone;

3 — mancato apprendimento delle tecniche di caccia attraverso il gioco intraspecifico.

Se il cane ha meno di 45 giorni si aggiungono:

1 — imprinting sull’uomo incompleto, e quindi possibile cane timido o aggressivo verso le persone;

2 — socializzazione incompleta con gli altri cani, e quindi possibile cane rissoso (o timoroso dei suoi simili)

CONCLUDENDO:
MAI prendere il cucciolo prima dei due mesi, per nessun motivo (esclusi i casi di emergenza).
Bisogna aspettare i tempi giusti se si vuole vivere bene con il proprio compagno a 4 zampe.